I Buoni fruttiferi Poste sono una istituzione senza ombra di dubbio nel Paese ma che cosa succede nel momento in cui scadono? Ecco a chi vanno i soldi e che cosa sapere a riguardo.
Tra le soluzioni più interessante per degli investimenti più o meno importanti ma che abbiano un margine di rischio davvero molto ridotto ed una rendita minima non si può non annoverare i Buoni Fruttiferi Poste. Si tratta di uno dei prodotti che viene messo a disposizione dei cittadini da parte di un colosso come Poste Italiane e negli anni ha sempre riscontrato un discreto successo. Ci sono, ovviamente, però, alcune cose da conoscere assolutamente a riguardo e che in molti ignorano.
Come è noto, infatti, dopo una certa data i buoni smettono di produrre degli interessi e dopo qualche anno scadono in maniera definitiva e non possono essere, di conseguenza, più riscattati. I soldi investiti, quindi, da un cittadino non possono tornare nelle sue tasche. Ma che cosa succede a questo capitale? Scompare nell’etere? Andiamo a vedere nel dettaglio cosa prevede a riguardo la normativa vigente, dal momento che si tratta di un aspetto tutt’altro che secondario.
Buoni fruttiferi Poste scaduti, che fine fanno i soldi?
A partire dal giorno successivo alla scadenza i Buoni fruttiferi postali diventano infruttiferi. Dopo 10 anni a partire dalla data di scadenza, essi vanno in prescrizione, come si suol dire. Questo vuol dire, cioè, che non solo non saranno restituiti gli interessi maturati negli anni, ma addirittura si perderà, come accennato in precedenza, anche la cifra dell’investimento iniziale. I soldi in questione, ovviamente, non scompaiono, ma c’è una normativa che da questo punto di vista agisce come un punto di riferimento per tutti quanti.
Innanzitutto bisogna vedere che cosa succede con i Buoni cartacei che sono stati emessi fino al 13 aprile 2001. Essi si prescrivono in favore del Ministero dell’economia e delle Finanze. L’importo dei Buoni cartacei prescritti emessi a partire dal 14 aprile 2001, invece, sempre in base alla normativa sui depositi dormienti, viene versato nelle casse del Fondo che è stato creato presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Andiamo a vedere però adesso che cosa succede con i buoni non cartacei.
Buoni dematerializzati: cosa succede in questi casi?
Per loro stessa natura, i Buoni dematerializzati non si prescrivono in quanto vengono rimborsati in maniera praticamente istantanea ed automatica quando arrivano alla scadenza ed il relativo importo è accreditato, anche in questo caso in maniera automatica, direttamente sul conto di regolamento dell’intestatario. Insomma, in questo caso non ci sono rischi da contemplare o da valutare.