Studiare per un anno all’estero alle scuole superiori: chi può partecipare e come fare

Ogni anno, oltre 7.000 studenti delle scuole superiori italiane partecipano a programmi di mobilità internazionale (fonte: Ipsos 2017), ovvero frequentano una parte o tutto l’anno scolastico all’estero.

Infatti, accanto ai programmi Erasmus, il progetto di scambio internazionale per studenti universitari che ha compiuto già più di 30 anni, c’è un folto numero di studenti che, ancora minorenni, prendono parte a progetti di studio all’estero durante gli anni di Liceo.

Cos’è l’anno scolastico all’estero

Gli scambi culturali e linguistici esistono sin dagli anni 50 del 1900, sul modello delle associazioni senza scopo di lucro americane per gli exchange programs.

Le normative del Miur, già a partire dal Testo Unito 297 del 1994, e poi a seguire con le circolari ministeriali 236 del 1999 e la nota sulla mobilità studentesca internazionale nr 843 dell’aprile 2013, hanno fornito un ampio background di normativa scolastica a supporto di questo tipo di esperienze all’estero.

In particolare, le normative Miur di cui sopra fanno riferimento alla possibilità, per gli studenti delle scuole superiori italiane, di frequentare una high school all’estero, in un Paese a scelta, senza perdere l’anno al rientro in Italia.

È possibile partecipare per un massimo di un intero anno scolastico, o anche per meno tempo: molto diffuse infatti le partenze per un solo quadrimestre scolastico o un semestre scolastico all’estero.

Come si può partecipare?

Per poter partecipare, è possibile provare a organizzare l’esperienza da soli, prendendo contatti con una high school estera, e cercando un alloggio in famiglia ospitante all’estero o in college.

Si tratta però di una procedura lunga, e a volte resa più complessa dalla distanza e dalle richieste burocratiche delle scuole estere, e delle procedure di richiesta visto studente.

La scelta più semplice è contattare con largo anticipo una delle associazioni o agenzie specializzate nel settore della mobilità internazionale, e in particolare nell’organizzazione dell’anno scolastico all’estero.

Gli studenti potranno richiedere appuntamenti informativi iniziali, fare domande e informarsi su scadenze e documenti da preparare.

Di solito, una volta scelto il Paese in cui studiare, per esempio Inghilterra, Irlanda, oppure Canada o Stati Uniti per gli amanti della lingua inglese, o in alternativa Germania, Francia o Spagna, l’agenzia potrà spiegare come funziona la selezione e l’iscrizione all’anno all’estero.

Occorre solitamente partecipare alle selezioni, dimostrando di avere sia una buona media scolastica (pari a 6 e mezzo o oltre), e un livello di conoscenza della lingua straniera del Paese ospitante almeno pari a B1.

Dopo, arriva il momento delle pratiche burocratiche.

Ma niente paura! Consegnato il dossier di iscrizione, documento di identità, pagelle, eventuali certificazioni di lingua, lettere personali di presentazione e di referenza dalla scuola italiana, penserà a tutto l’agenzia.

Sarà l’organizzazione scelta a selezionare una buona scuola superiore all’estero ospitante, e un alloggio appropriato, sia esso in college o presso una famiglia madrelingua selezionata.

Anche nel caso di Paesi non Europei, come Canada e Usa, per i quali sono richiesti visti studente, il supporto dell’agenzia è fondamentale per velocizzare le pratiche e preparare tutti i documenti per richiedere il visto.

Quanto tempo prima bisogna iscriversi?

Abbiamo accennato all’anticipo con il quale bisogna organizzarsi per partecipare a questi programmi.

Sia che si scelga di organizzarsi in modo autonomo, sia che si preferisca, come nella maggior parte dei casi, affidarsi ad una organizzazione specializzata in anno all’estero, bisogna partecipare alle selezioni e poi iscriversi con almeno 6-7 mesi di anticipo sulla partenza.

Le scadenze effettive variano secondo il Paese di destinazione e l’organizzazione scelta, ma in linea di massima occorre iscriversi entro marzo per le partenze Extra-Eu, ed entro aprile per le partenze verso Paesi Europei, che non richiedono quindi visto studente.

Soprattutto, vista l’importanza dell’esperienza a livello formativo, è bene avvicinarsi a questo progetto con un certo anticipo, in modo da poter chiedere tutte le informazioni necessarie, prenotare un colloquio informativo, fare domande e togliersi tutti i dubbi.

Sono esperienze, quelle di scambi culturali all’estero, molto importanti per gli studenti che vi partecipano, ma che creano legittimamente ansia e apprensione nei genitori.

Il modo migliore per prepararsi, in questo caso, e per far sì che l’anno all’estero sia un successo, è iscriversi per tempo e preparare bene tutti i documenti necessari.

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