Perché continuare la mobilitazione

Le scuole, anche in questi ultimi giorni, continuano a mobilitarsi e a srivere mozioni. Il Liceo Cevolani di Cento elenca le ragioni per cui perseverare nella sua recente mozione. Claudio Ricci, docente.

MOZIONE DELL’ASSEMBLEA DEI DOCENTI DEL LICEO-GINNASIO “G. CEVOLANI” DI CENTO (FE)

Alla luce delle scelte politiche del Governo, fortemente lesive della scuola pubblica e della professionalità di quanti vi operano, l’Assemblea dei Docenti del Liceo “Cevolani”, riunitasi in data 19 novembre 2012, esprime il suo profondo ed unanime dissenso.

Gli ultimi avvenimenti che hanno coinvolto il mondo della scuola – ad esempio la proposta di incremento di orario a parità di salario inserita nella Legge di Stabilità, ora temporaneamente stralciata, la possibile trasformazione in legge del d.d.l. 953 di riforma degli organi collegiali della scuola, il passaggio forzoso dei docenti non idonei nei ruoli ATA, la conseguente perdita dei posti di lavoro per i precari, il blocco del contratto, le modalità di preselezione per il concorso – indicano che è necessaria una forte presa di posizione da parte dei docenti.

La storia degli ultimi anni, se non decenni, dimostra che è in atto una lenta ma progressiva deriva culturale che sta trasformando il senso attribuito al ruolo della scuola pubblica ed al valore della funzione svolta dai docenti di ogni ordine e grado; una scuola sempre più svalutata nel comune sentire della gente e deprivata di risorse.

Tutti ricordiamo, ad esempio, la legge 133 del 2008 con cui, nel solo triennio 2009-2011, sono stati fatti tagli per circa 8 miliardi di euro (87 mila insegnanti e 44 mila personale ATA in meno rispetto al 2008).

I docenti italiani lavorano già ora più della media in Europa e sono tra i meno pagati. Anziché riconoscere sul piano retributivo il lavoro sommerso già svolto, si cerca di recuperare le risorse finanziarie tagliando ancora una volta gli investimenti nella scuola pubblica. Questo nonostante la percentuale della spesa pubblica italiana destinata all’istruzione sia molto inferiore alla media OCSE.

L’Assemblea dei Docenti del Liceo “Cevolani” esprime, quindi, preoccupazione per:

  • il d.d.l. 953 (ex Aprea), il progetto di riforma degli organi collegiali che restringe gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola, con la conseguente messa in discussione di un sistema nazionale pubblico dell’istruzione e la pericolosa accelerazione sul ruolo dei soggetti privati che avranno la possibilità di entrare a far parte degli organi collegiali e, in ragione del loro finanziamento esterno, influenzare il Piano dell’Offerta Formativa;
  • il d.d.l. di Stabilità che prevede nuovi tagli di risorse alle scuole e il peggioramento delle condizioni dei lavoratori (vedi il passaggio obbligato ai ruoli ATA dei docenti inidonei; vedi l’attribuzione all’INPS del compito di formulare la diagnosi funzionale degli alunni disabili; vedi la monetizzazione delle ferie dei supplenti);
  • il blocco del Contratto iniziato nel 2008 ed esteso per altri tre anni, con una perdita considerevole del potere d’acquisto degli stipendi;
  • il blocco degli scatti di anzianità e la paventata possibilità di un loro ripristino, attingendo alle risorse del Fondo di Istituto, la cui integrità deve, invece, essere garantita e salvaguardata.

L’Assemblea dei Docenti del Liceo “Cevolani” delibera, quindi:

1. LA SOSPENSIONE DELLE SEGUENTI ATTIVITA’ AGGIUNTIVE CONTENUTE NEL POF:

  • sportello pedagogico;
  • corsi di recupero;
  • tutoraggio per le classi 5e;
  • tutoraggio estivo;
  • tutoraggio allievi stranieri;
  • progetti, quali:

a) CLIL

b) Sport a scuola

c) Classi aperte

d) Orientamento in uscita

e) Educare per prevenire

f) Visite didattiche

g) Viaggi di istruzione per i quali non siano già stati effettuati pagamenti.

2. LA INDISPONIBILITA’ ALLA CORREZIONE DELLE PROVE INVALSI

3. L’INVIO DI UNA LETTERA AL CONSIGLIO DI ISTITUTO E ALLE FAMIGLIE DEGLI ALLIEVI PER SPIEGARE LE RAGIONI DELLA MOBILITAZIONE IN ATTO

L’Assemblea, inoltre, delibera di protrarre tale forma di protesta finché il Governo non prenderà provvedimenti significativi a garanzia della scuola pubblica.

Cento, 19 novembre 2012

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